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Ci si aspettava un passaggio del turno agevole per Napoli e Juventus e una quasi sicura eliminazione per la Roma. I bianconeri sono stati gli unici a rispettare il pronostico. 
Senza giocare le migliori partite della stagione gli uomini di Allegri conquistano la qualificazione agli ottavi di finale tutto sommato senza troppi patemi. Decisiva è stata la vittoria dell'andata contro lo Sporting che ha permesso di distaccare gli unici possibili avversari nella corsa al secondo posto del girone. La vittoria del gruppo invece era diventata praticamente impossibile dopo aver perso la prima partita contro il Barcellona per 3-0 (a meno di non sperare in un improbabile passo falso dei blaugrana, in ottima forma, che non c'è stato). Nell'ultima partita in casa dell'Olympiakos la Juve ha vinto per 2-0 senza brillare, commettendo molti errori, rischiando anche in alcune occasioni, ma riuscendo comunque a ottenere i tre punti. In ogni caso sarebbe passata al secondo turno anche in caso di sconfitta, in virtù del successo netto dei catalani contro lo Sporting. 
Si è vista la Juve che si vede spesso nella fase iniziale della Champions, poco brillante ma molto concreta, pronta ad aumentare la qualità non appena il livello di difficoltà della competizione cresce, ovvero con il passaggio alle fasi a eliminazione diretta che si svolgeranno non prima di marzo. Fondamentali sono state la qualità dei singoli e la vastità della rosa, che ha permesso ad Allegri di ruotare i suoi uomini in modo da risparmiare energie senza soffrire di un calo nel rendimento.
Situazione diversa per il Napoli, che è la vera delusione di questa edizione del massimo torneo continentale. Considerato che il Manchester City è apparso nettamente superiore a tutte le altre concorrenti (a parte l'ultima partita dove era già qualificato e non aveva bisogno di vincere) e l'ultima partita dei partenopei contro il Feyenoord sarebbe stata comunque ininfluente anche in caso di vittoria, in virtù dal risultato di Donetsk, l'esito di questo gruppo è stato deciso proprio nella gara persa dalla squadra di Sarri in terra ucraina. Fatali sono state le scelte dell'allenatore che, solitamente poco propenso al turn-over, decise di far riposare i titolari proprio nella partita più importante, lasciando in panchina un Mertens allora in forma straordinaria, e facendolo entrare soltanto quando ormai era troppo tardi. Nell'ultima partita contro il Feyenoord, invece, è stato commesso l'errore opposto: giocatori troppo stanchi e oberati dagli impegni come Callejon e lo stesso belga sono stati schierati dal primo minuto, facendo entrare solo a gara in corso uomini più freschi e in migliore condizione quali Ounas e Rog. I partenopei pagano anche l'approccio mentale sbagliato a questa competizione, un po' trascurata a favore del campionato. 
Sorprendente in positivo invece il risultato della Roma che non solo riesce a superare un primo turno durissimo, con squadre quali Atletico Madrid e Chelsea, ma ottiene addirittura il primo posto del gruppo. Per i giallorossi fondamentale è stata la vittoria nel doppio scontro con gli inglesi, (prima un pareggio e poi una vittoria netta per 3-0) e lo 0-0 all'esordio contro gli spagnoli. Di Francesco ha dimostrato di essere un grande allenatore e di saper condurre questa squadra non solo ai primi posti in campionato ma anche farla giocare alla pari contro due delle migliori squadre europee. Grazie al loro allenatore i giallorossi acquisiscono convinzione nei propri mezzi ed equilibrio tattico. Anche l'ottimo stato di forma di molti giocatori ha permesso ai romanisti di ottenere un obiettivo che sembrava quasi impensabile.
Ora ci sarà da aspettare il verdetto dei sorteggi per conoscere gli avversari di Juve e Roma agli ottavi di Champions e dei partenopei per i sedicesimi di Europa League.
Ai bianconeri potrebbe toccare una delle inglesi (le due di Manchester, Liverpool o Tottenham) il Paris Saint-Germain o il Besiktas; la squadra di Di Francesco invece potrebbe temere di incontrare il Real Madrid o il Bayern Monaco, ma avrebbe anche la possibilità di capitare contro una squadra decisamente meno agguerrita, almeno in teoria, ovvero una tra Basilea, Siviglia, Shakhtar e Porto.
Quanto al Napoli "retrocesso" in Europa League, se riuscisse a evitare Atletico Madrid e Arsenal, potrebbe solo incontrare avversari di valore inferiore (sulla carta).
Ma quello che conta davvero, quale che sia il destino delle tre, sarà l'approccio alla prossima fase delle competizioni europee. La Vecchia Signora, grazie alla qualità dei suoi giocatori, ha potuto qualificarsi giocando a non più del 70% delle sue potenzialità, ma dagli ottavi dovrà alzare
nettamente il livello delle sue prestazioni, se vorrà prevalere in sfide da 180 minuti; nelle stagioni passate, bisogna dire, è stato proprio questo il momento in cui la squadra di Allegri, con il migliorare della condizione, ha cominciato a mostrare davvero il suo valore. La Roma invece dovrà mostrare che le sue ottime prestazioni non sono state una parentesi, mantenere alta la concentrazione, senza farsi trasportare da eccessivi entusiasmi. Se sapranno affrontare i turni successivi come hanno fatto finora i giallorossi potrebbero anche riservarci nuove sorprese. Il Napoli, invece - non solo i giocatori, ma anche l'allenatore e la società - deve finirla di sacrificare le coppe al campionato: se vuole dimostrare di essere una grande squadra deve essere competitiva in tutti i tornei che gioca. Anche perché le coppe europee aiutano i club a crescere, sia dal punto di vista economico ma anche per l'esperienza e la maturità che regalano ai giocatori.

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