Come sarà l'Italia del futuro?

L'eliminazione dal Mondiale rappresenta un duro Purgatorio da attraversare per la nazionale azzurra per potere tornare a disputare un grande torneo e tentare di vincerlo. L'appuntamento più importante, quindi, tolta la Coppa del Mondo di Russia, è rappresentato dall'europeo che si giocherà nel 2020, ovvero tra due anni. Ma quale volto avrà la squadra italiana in questa importante competizione?
Per condurre la nazionale verso questo obiettivo sarà necessario poter contare su un commissario tecnico che, diversamente da Ventura, abbia un'ottima esperienza internazionale. Quello di Carlo Ancelotti rappresenta senz'altro il profilo ideale: un allenatore che ha vinto tutto a livello di club e a cui mancherebbe, per completare il suo già nutrito Palmares, soltanto un titolo con una nazionale, circostanza che potrebbe indurlo ad accettare l'offerta della Federcalcio.
Cerchiamo ora di ipotizzare quale potrà essere la formazione titolare che giocherà gli europei tra due anni, con Ancelotti come allenatore.
Innanzitutto bisognerà fare a meno di alcuni "anziani" dell'Italia che ha disputato le qualificazioni per Russia 2018 e che hanno già annunciato di voler riporre la maglia azzurra nel cassetto: Buffon, Barzagli e De Rossi. A questi vanno aggiunti Chiellini, che avrà quasi 36 anni, e Parolo, che ne avrà 35 e che sarebbe il caso di rimpiazzare con giovani promettenti (che non mancano).
Il modulo prescelto dal tecnico emiliano potrebbe essere il 4-2-3-1, o, se si preferisce, il 4-4-1-1, primo perché è un sistema di gioco cui egli si è affidato spesso nella sua carriera e secondo perché si adatta bene alle caratteristiche della rosa, che abbonda di mezzale e trequartisti: inoltre la difesa a 4 permetterebbe di sfruttare meglio le fasce e quindi di impiegare giocatori abituati a occupare le corsie esterne.  
Fatte queste premesse, cerchiamo di immaginare l'Italia ancelottiana.
In porta Donnarumma, sicuro erede di Buffon, che, nonostante la sua giovanissima età (che resterà giovanissima anche tra due anni) ha dimostrato già di possedere qualità e sicurezza tra i pali. I centrali di difesa titolari, con l'addio di Baragli, quello possibile di Chiellini e un Bonucci a fine carriera, saranno due che oggi sono ancora solo giovani promettenti: Daniele Rugani, già impiegato in partite importanti da Allegri nella Juve, e Mattia Caldara, attualmente all'Atalanta ma sempre di proprietà della società torinese. Tra un paio d'anni i due saranno cresciuti in una grande squadra, accumulando così la necessaria esperienza che permetterà loro di affrontare una simile competizione. Giocare nello stesso club, inoltre, gli aiuterà a trovare la necessaria intesa.
Come terzini, invece, a sinistra avremo Spinazzola, anch'egli atalantino della Juventus, e sulla destra Florenzi, giocatore duttile, principalmente centrocampista ma che può essere impiegato anche come esterno di difesa; il romanista a 29 anni sarà uno dei più anziani della rosa. 
Veniamo al centrocampo. Non ci saranno De Rossi e Parolo. Verratti sarà invece convocabile ma bisogna ammettere che l'interno del Paris Saint-German non ha mai brillato con la maglia azzurra, quindi potrebbe essere relegato alla panchina e sopravanzato da giovani più meritevoli: uno potrebbe essere Lorenzo Pellegrini, un mediano completo, capace di giocare entrambi le fasi, di inserirsi in area e dotato di un buon tiro. Agli europei avrà solo 23 anni. A lui potrebbe essere affiancato un giocatore di esperienza: e chi meglio di Claudio Marchisio? Il bianconero, è vero, avrà ben 34 anni, ma la sua esperienza, il suo carisma in campo, oltre che le sue indiscutibili qualità tecniche serviranno all'Italia. Egli avrà voglia di riscattarsi dopo aver salto un mondiale, non certo per colpa sua: sarà il più anziano e il capitano di questa nazionale. Con questa coppia di interni molto versatili e dai piedi educati, composta da un esperto e un giovane promettente, la mediana azzurra è coperta.
Resta il problema ora di individuare due mezzali, ruolo chiave per questo modulo. A sinistra la prima scelta potrebbe essere Lorenzo Insigne. Sicuramente uno dei giocatori più tecnici della rosa, a 29 anni avrà accumulato anche una discreta esperienza e farà parte dei "veterani" di questa formazione. In sostituzione del napoletano potrebbe esserci Stephan El Shaarawy che, fatto entrare nel secondo tempo, con la sua rapidità potrebbe essere una spina nel fianco delle stanche difese avversarie.
Sulla destra, invece, un giovane talento, Federico Chiesa, che con la Fiorentina sta dimostrando tutto il suo valore. Ad occupare la parte centrale della trequarti, ma con libertà di svariare e di muoversi verso l'esterno, un altro Federico: Bernardeschi. A 26 anni potrà trovare, si spera, quella continuità di rendimento e quella sicurezza che ora gli manca e rivelarsi una pedina fondamentale per Ancelotti.
Unica punta, Andrea Belotti il quale si suppone, nel periodo che lo separa dall'europeo, avrà il tempo anche per giocare in una grande squadra e aumentare così il suo valore.
Della rosa potranno far parte, oltre che Perin come secondo portiere, Romagnoli, Jorginho, Mandragora e Caprari
Ancelotti ringiovanirà l'Italia, ma non in modo troppo drastico: ci sarà un giusto equilibrio tra esperienza e gioventù; sarà una squadra tecnica, che predilige giocare in velocità e che potrà contare su svariate soluzioni offensive. Molto diversa, quindi, dalla nazionale monocorda di Ventura. È vero che non c'è il fuoriclasse, il Baggio, il Del Piero o il Totti, ma non mancano giovani di belle speranze che nel prossimo biennio avranno tempo e modo per migliorare individualmente e affermarsi ai massimi livelli.

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